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Come ormai noto anche ai più distratti, la difficoltà di rispedire nei luoghi di provenienza gli immigrati irregolari che giungono sul nostro territorio è data dalla mancanza pressocchè totale di accordi bilaterali di rimpatrio.
In pratica funziona così: se prima non hai firmato un accordo specifico con i Paesi di origine dei “migranti”, quando questi riescono ad arrivare sin qui poi te li devi tenere tutti.
Gli unici accordi esistenti e siglati molti anni fa riguardano solo Egitto, Tunisia, Marocco e Nigeria.
Per il resto il nulla assoluto a parte alcuni “memorandum d’intesa” (Ghana, Niger, Senegal, Sudan) o “accordi di Polizia” (Algeria, Turchia, Gambia, India) sostanzialmente inefficaci e inapplicati.
Durante gli anni dei governi progressisti ci si è guardati bene anche solo da fare un minimo sforzo in questa direzione. Sul fatto che una volta sbarcati, qua dovessero rimanere non c’era neppure contraddittorio. Figurati se le risorse si rimandano indietro. Fino al colmo dello schifo, quando non solo non ci si provava neanche a fare accordi di rimpatrio ma si facevano allegramente accordi sottobanco con i sedicenti “partners” europei affinchè di anonimi afroasiatici non ce ne sfuggisse neppure mezzo, onde poi ottenere dalla Suprema Cupola di Bruxelles la flessibilità necessaria per finanziare le mancette elettorali del PD. Roba da Corte Marziale.
A differenza di quanto successo in precedenza, il passato governo giallo-verde ha tentato di compiere alcuni passi in avanti ma l’impresa è apparsa ardua.
Cioè, detto più chiaramente, i Paesi di provenienza tentennano nel riprendersi indietro i propri connazionali.
Ripeto: i Paesi di provenienza non si vogliono riprendere indietro i propri connazionali.
Non gli alieni, i propri connazionali!
Tutti gli organi di informazione vi diranno che noi ne rimpatriamo pochi, che la Germania è più brava, che il tal Ministro ha fatto meglio, che il talaltro ha fatto peggio, che i rimpatri costano, che i fogli di via non funzionano eccetera eccetera, ma poi nessuno vi spiega la vera natura della questione e cioè che i Paesi di origine, dei nostri problemi e dei loro conterranei se ne strafregano.
E per quale misteriosa ragione uno Stato appartenente alla comunità internazionale, magari all’ONU, non ci tiene affatto a riprendersi i propri figli e brama di lasciarli a noi?
Azzardo una ipotesi politicamente scorrettissima che farà infuriare i buonisti petalosi: non sarà che invece che essere futuri Einstein, futuri pagatori di pensioni, futuri animatori di borghi abbandonati e via di questo passo delirando, costoro non siano in parte personaggi indesiderati? Magari avanzi di galera o ricercati? Magari delinquentelli abituali? Magari malati di mente? Magari affiliati alla criminalità mafiosa locale? Magari terroristi islamici da “regalare” all’Europa per piazzare bombe sulla metro o spingere sotto un treno un bimbo di 8 anni come è successo di recente a Francoforte? Se così fosse, per i rispettivi governi sarebbe di gran lunga meglio averli fuori casa che dentro casa.
Se fossero le risorse che la sinistra fucsia ci vuol far credere che siano, allora il Pakistan, la Costa d’Avorio, l’Iraq, il Sudan, il Bangladesh, la Guinea, il Senegal, il Gambia, il Mali e così via con un lungo elenco, dovrebbero farsi in quattro per firmare velocemente un accordo di rimpatrio (e i Paesi Europei farebbero a pugni per prenderseli ma invece – chissà perché – sembra sempre che facciano a pugni per non prenderseli).
E invece nulla. Si fatica persino a mettersi al tavolo delle trattative.
Cosicchè, quelli non rivogliono indietro i propri compatrioti che, morale della favola, ci dobbiamo tenere noi.
E noi, intelligenti, ce li teniamo e per di più a spese della collettività e sovente a rischio della nostra incolumità e sicurezza.
Anzi, qualche super intelligente dice e scrive pure che facciamo bene così.
Anzi, qualche super super intelligente dice e scrive pure che ne dovremmo prendere ancora di più.
Tutto normale?
È vero che la madre degli imbecilli (nostrani) è sempre incinta ma anche quella dei furbacchioni (esotici) non scherza affatto.
E quando i furbacchioni incontrano gli imbecilli di solito per i secondi non finisce granchè bene.
Il problema però è che poi a farne le spese non sono loro.
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L’ipotesi che questi giovin signori, che arrivano coi barconi rischiando la pelle e pagando migliaia di dollari invece che salire semplicemente su di un aereo pagando assai di meno e soprattutto rischiando niente, siano in realtà dei poco di buono, in senso lato, è più che plausibile ed è credo fatta propria da moltissimi di noi.
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Bingo!! Credo anch’io fermamente che sia come hai scritto. Altro che Corte Marziale, bisognerebbe rendere un omaggio di piazza al Dr. Guillotin : cominciamo da Roma, per vedere che effetto fa. Dire che abbiamo una classe politica infame è un eufemismo!!
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